RECENSIONE "MATCHED" DI ALLY CONDIE
Titolo: Matched - La scelta
Titolo originale: Matched
Autore: Ally Condie
Editore: Fazi
Collana: Lain
ISBN: 9788876251160
Pagine: 356 p.
Prezzo: €18,50
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2011
Trama
E’ il quindici del mese e, come è consuetudine, la Società celebra i Banchetti di Abbinamento. Cassia Maria Reyes ha 17 anni ed è arrivato per lei il momento di partecipare finalmente al suo Banchetto. Curiosa di sapere chi le verrà assegnato, Cassia ripone grande fiducia nelle scelte della Società: sa che il suo sarà il compagno perfetto. Quando i Funzionari chiamano il suo nome si alza e si dirige verso lo schermo dell’Abbinamento. Pochi secondi di attesa prima di scoprire che il suo compagno è un caro amico, un ragazzo che conosce da tutta la vita, Xander. Ma non è il volto di Xander quella che compare sullo schermo di casa sua, una volta inserita la micro card in dotazione a ogni ragazzo appena abbinato. Il volto appartiene a un altro ragazzo, Ky. Cassia si trova ora a un bivio, divisa tra due scelte impossibili: tra Xander e Ky, tra un’esistenza preordinata e un percorso che nessuno ha mai avuto il coraggio di seguire. Divisa tra due vite. Una pianificata e controllata e una illegale, pericolosa ma libera. Non più un quadro dove gli unici colori siano il bianco e il nero, ma un arcobaleno di tonalità, scelte da lei e non da chi ha sempre deciso al suo posto.
Il mio voto

La mia recensione
Nell’ultimo anno ho assistito ad una vera e propria invasione di romanzi distopici sugli scaffali delle librerie mondiali. Si tratta di romanzi ambientati in un futuro indefinito, dove l’organizzazione socio-politica di un paese viene completamente ribaltata. È stato sicuramente questo genere ad ottenere l’egemonia letteraria del 2012, spodestando dal trono i classici fantasy.
E sarà per il fascino indelebile lasciato
dalle atmosfere claustrofobiche di “1984” di George Orwell, o per la vorace
curiosità di spostare gli occhi su un ipotetico futuro, ma… insomma, qualunque
sia il motivo, una cosa è certa: i lettori di oggi sono stati rapiti dalla
distopia. Ed io non potevo certo non essere tra questi!
Mi sono avvicinata a questo filone con
“Matched”, primo romanzo di una trilogia ideata dall’autrice americana Ally
Condie, che mi ha trascinata in un mondo freddo e impersonale, che ospita una Società
caratterizzata dall’ordine e dal rigore.

Cassia viene abbinata a Xander, suo eterno
amico, e, nonostante la singolarità della situazione – l’accoppiamento tra
conoscenti è un caso rarissimo -, la giovane è al settimo cielo per la felicità
di avere per sempre al suo fianco un ragazzo così dolce e generoso, bello e
pieno di premura nei suoi confronti. Tuttavia, quando Cassia inserisce nel portale
della sua casa la scheda datale in custodia contenente i dati personali del suo
promesso, il suo avvenire cambia drasticamente. Il volto che compare sullo
schermo, infatti, non appartiene a Xander, ma ad un altro ragazzo che lei
conosce superficialmente: il taciturno e inafferrabile Ky.
La vita di Cassia viene stravolta da quello
che sembra in apparenza un errore, che cambia il percorso prestabilito della
sua esistenza. La ragazza, incuriosita e ammaliata dallo sfuggente Ky, intraprende
una strada sconosciuta e proibita: la scelta personale. Tormentata dal dubbio
insistente sull’identità di colui che le è realmente destinato, si lascia
travolgere dal sogno di una vita diversa, non più piatta e organizzata da
estranei fin nei minimi dettagli, bensì libera, colorata e imprevista.
Ma la Società non le permetterà facilmente
di abbandonarsi a tali fantasie e sconvolgere l’ordine che tanto faticosamente
è stato instillato nella mente delle persone che popolano la terra. La Società
ha creato un mondo senza guerre e malattie, dove tutti vivono apparentemente con
serenità, consapevoli del proprio destino. Nessuno può ribellarsi…

Il mondo creato da Ally Condie è un incubo
per niente surreale, intriso di sottile e velato terrore, pervaso dal silenzio
infrangibile del controllo. La caratteristica che più impressiona di questo
mondo è la freddezza predefinita che permea ogni luogo, azione e pensiero.
Nessuno può utilizzare la propria testa, tutti devono sottomettersi agli ordini
stabiliti dalla Società per il benessere generale. La Società controlla ogni
aspetto della vita, è una vera e propria dittatura.
Nonostante ciò, la prima parola che si
affaccia alla mia mente, quando penso a Matched, è “poesia”. Potrebbe sembrare
paradossale avvicinare l’intensità della poesia alla realtà amorfa e distaccata
suggerita in questo romanzo, ma devo far cadere i dubbi: mai accostamento è
stato più appropriato. La storia d’amore tra Cassia e Ky, infatti, è l’unico
colore nel bianco dell’ambientazione proposta. Il sentimento imprevisto che
nasce tra i due è vibrante, commovente, malinconico, mai lezioso o banale,
tantomeno stereotipato. Nella calma piatta di quel mondo statico e asfissiante
rappresenta l’adrenalina e la libertà che sono state negate e gettate in un
angolo ormai inaccessibile. Scegliere di amare qualcuno che non è stato imposto
dalla Società è il frutto proibito, puro e irraggiungibile.
La poesia pervade lo stile dell’autrice,
che ci regala pagine di prosa pacata, dolce e morbida, eppure viva e coinvolgente, simbolo della repressione che Cassia deve imporre al suo amore
per Ky. Non si può rimanere impassibili di fronte alla sofferta trepidazione
dei due protagonisti e al loro desiderio incontenibile di essere liberi e
scegliere “chi” essere.

"Matched" è sicuramente un libro toccante e
profondo, degno esemplare del genere distopico più romantico. La lettura porta
alla riflessione riguardante argomenti scottanti, quali la libertà fisica e
psicologica e l’importanza fondamentale del libero arbitrio. È un romanzo che
parla all’universo, ma che ritengo in particolar modo educativo per le ragazze
nel cuore dell’adolescenza che vogliono unire il diletto della letteratura al
dovere della riflessione sociale e morale, poiché "Matched" emoziona, commuove,
terrorizza impalpabilmente e, seppur offuscato da una placida disperazione,
dona speranza.
Monia Iori
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