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Wintergirls

RECENSIONE "WINTERGIRLS" DI LAURIE HALSE ANDERSON

Buonasera cari amici del blog! Come è andata la vostra giornata? Spero nel migliore dei modi. Ma, se così non fosse, ci sono qui io pronta a vivacizzarvi con una bella recensione appena sfornata (è la prima del mese e arriva come al solito in ritardo!). In effetti, adesso che ci penso, non vi parlo di un romanzo allegro, quindi la vivacità scarseggerà, ma spero comunque che troverete interessante il libro di cui voglio parlarvi, ovvero "Wintergirls" di Laurie Halse Anderson.

Titolo: Wintergirls
Titolo originale: Wintergirls
Autore: Laurie Halse Anderson
Editore: Giunti
Collana: Y
ISBN: 9788809745506
Pagine: 352 p.
Prezzo: € 9.90
Genere: Romanzo
Sottogenere: Contemporary, Young Adult
Anno di pubblicazione: 2010

Trama
Lia e Cassie sono amiche dall'infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un'assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da "punirsi" per aver mangiato. Si ingozza d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro più toccante e poetico dopo Speak, finalista al National Book Award, L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.

Il mio voto

La mia recensione


Terrificante. Questa è una storia che distrugge. Quando ho iniziato a leggere questo libro pensavo di finirlo subito perché il formato era piccolo, lo stile scorrevole, la trama interessante. Tutti questi elementi, però, non mi hanno assolutamente aiutata ad affrontare i temi trattati dalla Anderson e, così, mi sono ritrovata a dover centellinare le pagine per evitare di rimanere sepolta dietro i tormenti di Lia, la protagonista di “Wintergirgls” di Laurie Halse Anderson
Lia è una ragazza come tante, ma la sua vita è segnata da un disturbo terribile, quello dell’anoressia. È ossessionata dal cibo e dal suo peso, dal numero che appare sulla bilancia. Il suo obiettivo è quello di arrivare a zero perché zero chili equivale al nulla. I genitori di Lia sono divorziati, suo padre si è risposato, sua madre è un medico che passa tutto il suo tempo in ospedale, ha una sorellastra, Emma, e una matrigna, Jennifer. Potrebbe essere felice e avere un futuro brillante, nonostante le difficoltà che deve affrontare quotidianamente, ma il suo unico obiettivo è quello di svuotare il suo corpo, solo allora potrà sentirsi bene, potrà sentirsi libera, potrà sentirsi se stessa. In questo incubo, nessuno riesce a comprenderla tranne Cassie, la sua migliore amica, anche lei affetta da disturbi alimentari. Tuttavia, la ragazza è più debole di Lia e non riesce a superare la malattia. La sua morte segnerà profondamente la vita di Lia, vittima di una depressione terribile e, soprattutto, carnefice di se stessa. 
Non è semplice parlare di un libro di questo tipo perché si rischia di cadere nel banale, ma la verità è che non c’è niente che non sia stato già detto su questo argomento e che, tuttavia, non valga la pena di ripetere. L’anoressia e la bulimia, accompagnate dalla depressione e dall'autolesionismo, sono tra i disturbi psicologici più subdoli al mondo. Miliardi di ragazze ne sono vittime, consciamente o inconsciamente, ed è difficile che le persone che sono accanto a loro riescano a comprenderle. Laurie Halse Anderson ha svolto un grande lavoro scrivendo questo libro e si guadagna il merito di aver dato voce ai pensieri di tutte quelle ragazze intrappolate in se stesse e di aver reso visibili nel loro intimo i cuori delle “ragazze d’inverno”. 
Tralasciando il tema trattato, il romanzo in sé mi è piaciuto, anche se è stata una vera tortura leggerlo. Siamo stati tutti adolescenti e possiamo immedesimarci in molti degli stati d’animo, delle paure e delle insicurezze di Lia. Almeno per me è stato così ed è stata una lettura difficile sotto questo punto di vista. Mi faceva tornare alla memoria tanti brutti ricordi e ho faticato per costruire una sorta di muro tra me e la storia, ma se non mi fossi distaccata non avrei potuto proseguire. 
Ho amato e odiato lo stile dell’autrice. È perfetto per raccontare fino in fondo l’ossessione di Lia, ma non posso non ammettere che spesso mi ha infastidito e, in alcuni punti, addirittura nauseato. È un tipo di scrittura particolare che tende a seguire il pensiero della protagonista, una prosa cruda e realistica che mette a fuoco ogni dettaglio, ma in un certo senso è distorta e contorta. Contraddittoria, ecco. Una scrittura vivida e nitida, eppure sfocata e confusa. È una scrittura che fa male, questo è certo. Scava e logora, scava e logora, fino allo sfinimento. 
A mano a mano che proseguivo con la lettura ho sviluppato una specie di amore-odio verso questo libro, forse proprio per via dello stile della Anderson o forse perché questo genere di storie non sono adatte a me e ho difficoltà a digerirle perché mi fanno davvero molto male. In ogni caso, è stata una lettura che ho apprezzato perché adoro i libri che permettono di riflettere su questioni importanti e spesso tabù. Però, non lo rileggerei mai perché mi ha davvero fatto soffrire. Non è un libro che puoi lasciare sul comodino una volta chiuso, non è possibile. La storia ti segue e ti occupa la mente, pensi e ripensi alla povera Lia, non riesci a fare a meno di preoccuparti e addolorarti per tutte quelle ragazze che nella realtà sono ossessionate dal loro corpo, le domande (più che altro senza risposte) si affollano nel cervello e ti accompagnano fino alla fine del libro. I disturbi alimentari sono descritti in maniera realistica e priva di fronzoli e sembra di entrare veramente nella testa di una ragazza malata, un tunnel da cui non c’è uscita. 
Non ho potuto fare a meno di affezionarmi a Lia, ragazza bisognosa di aiuto e d’amore e di sicurezza, e ho tifato ardentemente per la sua guarigione. Sarei voluta andare da lei e aiutarla, farle capire che la sua ossessione per il cibo non avrebbe risolto nulla, e che doveva uscirne, nessuno avrebbe potuto farlo al suo posto. Mi sono piaciuti tutti i personaggi, soprattutto Elija (almeno fino ad un certo punto), ma ho veramente odiato Cassie con tutta me stessa; non so perché ma la sua presenza/assenza mi faceva infuriare e la sua personalità mi ha dato molto fastidio. 
Wintergirls” è un romanzo che merita di essere letto perché è il manifesto di una terribile realtà sempre attuale, ma dovete sapere che non è un libro facile, anzi tutto il contrario, quindi lo consiglio soprattutto a chi sa di avere la forza di reggere la storia di Lia e a chi vuole saperne di più sui disturbi dell’alimentazione. 

                                                                                                                                                 Monia Iori

10 commenti:

  1. sembra uno di quei libri che si devono legger..non dico per dovere, per carità, ma per aprire la mente o conoscere meglio certe cose. Non avrei mai detto dal titolo e dalla copertina che fosse un romanzo del genere!pensavo a un YA, io lo terrò presente, è un libro che sicuramente va digerito, magari in un periodo in cui mi sento serena potrei darle una possib

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    1. Si, infatti, la copertina è fuorviante. Sicuramente bellissima, su questo non c'è dubbio, ma un pò troppo fiabesca, anche se la ragazza intrappolata nel ghiaccio richiama perfettamente il titolo e la storia. Comunque, in un periodo in cui ti va di leggere qualcosa di più crudo sicuramente puoi partire da "Wintergirls" perché tratta il tema dell'anoressia in modo molto realistico e accurato ^_^

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  2. Bellissima recensione Ancella, molto personale, ho apprezzato moltissimo il modo in cui hai analizzato lo stile narrativo dell'autrice, ma al momento non credo di riuscire a leggerlo troppo pesante, troppo difficile da sopportare la materia, dopo aver letto "Nessuno sa di noi" della Sparaco non credo di poter sostenere un altro romanzo al limite della sofferenza...

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    1. Grazie Jerry ^_^ Non sono riuscita a distaccarmi mentre scrivevo la recensione ed è venuto fuori proprio tutto quello che ho provato durante la lettura, nel bene e nel male. Se non te la senti di leggerlo adesso fai bene perché è un libro che ti logora nella mente e nel cuore. Non conoscevo il libro della Sparaco, ora me lo segno, anche se per il momento non leggerò altro su questo argomento :-)

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  3. Nuova follower! :DD
    Bella recensione, spero di riuscire a leggere presto Wintergirls! Sembra uno splendido libro!

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    1. Ciao! Benvenuta sul mio blog ^_^
      Ti ringrazio per il complimento! "Wintergirls" è un bel libro, ma molto distruttivo e scritto in un modo davvero particolare... te lo consiglio, ma leggilo in un momento di tranquillità mi raccomando ;-)
      A presto!

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  4. L'ho già adocchiato da un po' e non vedo l'ora di leggerlo :)
    Sono sicura che distruggerà anche me D:

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    1. Ciao ^_^
      Sì, questo libro è stato davvero difficile da digerire per me e la lettura è stata faticosa... il tema trattato è delicato e io sono troppo sensibile :-)
      Però, merita di essere letto, casomai in un periodo di serenità è meglio, soprattutto se già sai che non sarà un romanzo facile!!! :D

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  5. Ciaooooo!!! Sono tornata. Da una visita all'altra passano sempre tantissimi giorni, ti chiedo scusa. La costante è quello che trovo qui: belle recensioni, ottimi consigli e soprattutto tanta passione. ◕‿◕
    Dal punto di vista prettamente estetico sono attirata tantissimo dal font scelto per il titolo, ma ovviamente è una lettura che vorrei fare: è un po'insano, ma apprezzo i romanzi che ti scavano, che ti travolgono di emozioni. Grazie a te ora, so cosa aspettarmi...

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    1. Ciao Amaranth!!! Ma figurati :D Non devi scusarti! Io sono sempre felice delle tue passeggiate sul mio blog! E ti ringrazio immensamente per le belle parole...significano davvero molto per me :-)
      Il font del titolo è molto bello, concordo, ma la storia è decisamente meno fiabesca della copertina e sono felice di averti dato un'idea più precisa della tipologia di romanzo che devi aspettarti perché è tosto e bisogna leggerlo con un pò di preparazione psicologica ^_^

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