Buongiorno e buon inizio di settimana, lettori carissimi! Gennaio sta andando esattamente come avevo preannunciato, anzi forse è anche peggio di come immaginavo, ma è quasi finito, quindi inutile piangersi addosso. Come avete potuto vedere, ho dovuto tralasciare un po' il blog, che torna attivo solamente in occasione delle tappe dei blogtour fissati, altrimenti credo sarebbe ancora più vuoto. Ma oggi non siamo qui per discutere della mia mancanza di tempo, ma per parlare di Mermaid e del suo autore! Al via la sesta tappa del Mermaid Blogtour!
Il blogtour è articolato in sette tappe e per provare a vincere una delle 3 copie ebook del romanzo dovete seguire alcune regoline, che potete trovare più sotto, insieme al calendario del tour e al banner. Vi ricordo che la prossima e ultima tappa si terrà il 22 Gennaio sul blog Dreaming Fantasy!
In questa tappa potrete leggere la mia intervista a Michele Vitale, il giovane autore di Mermaid: la ragazza che veniva dal mare, di cui potete trovare qui la mia recensione in anteprima.
INTERVISTA A MICHELE VITALE
Ciao Michele, e benvenuto su The Secret Door! È un vero piacere poter parlare un po’ con te, soprattutto in questa occasione perché il tuo secondo romanzo è in uscita e sicuramente è una grande emozione per te, anche perché sei giovanissimo. Ti ringrazio per aver accettato di essere mio ospite!
Ciao Monia, e grazie a te per questa intervista! È un grandissimo piacere per me essere ospitato su The Secret Door! Infatti, più che un follower, mi considero una fan di questo blog!
Questa è la mia prima intervista e sono molto emozionato!
Ti faccio subito una domanda che tutti gli autori temono ma che a me, da brava curiosa, piace tanto: chi è Michele Vitale? Conosciamo il giovane e dinamico scrittore, ma al di fuori della scrittura come ti piace descriverti? Quali sono i tuoi interessi, come passi le giornate, insomma…tutto quello che vuoi! Parlaci di te.
Beh, Michele Vitale è una persona come tutte le altre e, allo stesso tempo, diverso da tutti. Credo che sia davvero difficile definirmi.
Se parliamo di Michele Vitale, lo scrittore, parliamo di una persona seria, matura, precisa, orgogliosa e maledettamente ossessionata dalla perfezione in tutto, dalla cura dei dettagli e dalla maniacale voglia di avere tutto sotto controllo (praticamente la fotocopia di mia madre! XD)
Se invece parliamo di Michele Vitale, il diciottenne che va a scuola, beh…ci ritroviamo di fronte a qualcuno totalmente diverso! Da questo punto di vista, infatti, sono molto infantile, lunatico, scherzoso, simpatico, rompiscatole, assillante, insistente e…perennemente stanco. Inoltre, cosa più importante, adoro ridere e FAR ridere!
La mia amica Lia una volta mi ha detto che da grande avrei un futuro assicurato come comico di Colorado. So che sembra difficile da credere – soprattutto perché nessuno si aspetta che dietro uno scrittore ci sia un “buffone” – ma è la verità.
Tuttavia, sono una persona complessa che difficilmente fa amicizia. Sono sempre stato un po’ escluso dalla massa, ma non mi è mai dispiaciuto più di tanto. Se non mi avessero messo da parte, a quest’ora Mermaid non esisterebbe. Anzi, credo che mi abbiano fatto un favore! Nonostante ciò, credo nell’amicizia – forse più dell’amore – perché è un sentimento che non diventa mai morboso e perché gli amici ci sono sempre. Io, è vero, ne ho pochi, ma non li cambierei per nulla al mondo!
Mi sono dilungato troppo senza dire nulla di effettivo di me!? Scusate! Comunque ho 18 anni, frequento l’Istituto Tecnico Commerciale della mia città, sono all’ultimo anno (#mefelice) e ho un cagnolino di nome Zanna (in onore di Zanna Bianca di Jack London).
Come ho già detto, tu sei veramente giovane, hai solo diciotto anni, e di conseguenza frequenti ancora le scuole superiori. Come riesci a conciliare i tuoi doveri di studente con la passione per la scrittura? Quali difficoltà hai riscontrato e quali sono stati, invece, gli aspetti più semplici di questo doppio percorso?
Come riesco a conciliare i miei doveri di studente con la passione per la scrittura? È questo il punto! Non ci riesco! XD O studio, o scrivo! La scuola assorbe tutto il tempo che ho a disposizione (soprattutto questo ultimo anno, visto che ho gli esami di Stato) e il tempo per la scrittura praticamente sparisce. Gli unici “periodi” in cui scrivo maggiormente sono l’estate e le vacanze di Natale. Ho scritto un intero libro durante le vacanze di Natale del 2012, concluso in 15 giorni! Mi sembra impossibile, eppure l’ho fatto. Sarà venuta fuori una schifezza? Può essere, non l’ho mai riletto XD.
Devo comunque dire che, se da un lato la scuola non mi lascia neanche un minuto per la scrittura, dall’altra è una mano santa! A volte scrivo mentre i prof interrogano altri compagni di classe o mentre spiegano una nuova lezione, lo so, è sbagliato, dovrei stare attento, ma non posso dire alle frasi che ho in testa “Aspettate che torniamo a casa e poi vi libero”, no! È impossibile! Devo scrivere al momento! Molto spesso chi mi sta accanto mi guarda sconcertato e dice: “Perché prendi appunti!? Guarda che è tutto scritto sul libro!”
“Non so di quale libro parli, ma il mio lo sto scrivendo adesso!” vorrei rispondergli, ma non lo faccio.
Comunque a scuola vado abbastanza bene…Non ho mai preso nemmeno un’insufficienza, quindi credo di riuscire a conciliare per bene le due cose!
Dalla tua biografia si può subito capire che il tuo amore per la carta e la penna non è recente, anzi hai iniziato a coltivare questo interesse molto presto. Ma come è successo? È nato di punto in bianco o già avevi un’indole che ti portava in quella direzione? C’è stato, ad esempio, un romanzo (oppure uno scrittore) che ti ha permesso di comprendere veramente che la tua passione per i libri non poteva fermarsi alla semplice lettura e che dovevi prima o poi fare il grande salto? E, poi, perché scrivi e perché ti piace scrivere? E quanta importanza ha nella tua vita la scrittura?
Non ci crederete, ma io ero il tipo di persona che non avrebbe mai, e dico MAI, speso soldi in libri. Alle elementari per esempio, quando ci davano come compito da leggere un romanzo durante le vacanze, facevo una fatica enorme a finirlo! Eppure erano quei libricini idioti pieni d’immagini e poveri di scritte! Ma…niente, era una spina nel fianco. Un giorno poi, tutto è cambiato. Decido di andare in una cartolibreria che vende libri vicino alla mia scuola con una mia compagna di classe perché lei vuole comprare un libro. Io guardavo gli scaffali scocciato quando…dall’alto mi fissava un libro di cui adesso non ricordo più nemmeno il titolo. Lo prendo, lo sfoglio e..bam! Amore a prima vista. Voglio comprarlo. Vedo il prezzo, € 19.90, mi dico che dopotutto è il primo libro che veramente voglio comprare, perciò posso permettermelo. Torno a casa, m’informo su internet del libro, leggo trama, recensioni e lo scopro interamente. Ogni più piccolo dettaglio! Prendo i soldi e torno in cartolibreria. Ed ecco cosa faccio:
- Vado alla cassa;
- Torno indietro;
- Rimetto il libro al suo posto;
- Prendo quello che sta accanto;
- Controllo il prezzo e vedo che è anche € 19.90;
- Torno alla cassa;
- Pago;
- Torno a casa.
Perché diavolo l’ho fatto!? Non l’ho mai capito. Quel che so è che ho cambiato un libro che mi piaceva con un altro, uno sconosciuto, a cui non avevo nemmeno fatto caso alla trama.
Quel libro è “La ragazza di carta” di Guillaume Musso, il mio libro preferito in assoluto! Ringrazio Dio per essere lunatico sino a tal punto! Comunque, credo che abbia deciso di cambiarlo un po’ perché ormai sapevo tutto di quel libro essendomi informato a casa, un po’ perché “La ragazza di carta” voleva che lo comprassi. Sono profondamente legato a questo libro, credo che sia magico e che abbia tirato fuori il meglio di me: la passione per i libri!
Mi hai chiesto, perché scrivo!? Il motivo è molto semplice. Da piccolo (da quando leggo insomma XD) i libri che leggevo non finivano mai come volevo né mi soddisfacevano pienamente. Alla fine mi ritrovavo con una storia bella, ma che non era come la volevo io. Tutti i libri mi sembravano avere questa caratteristica. Allora mi sono detto “Perché non scrivo io una storia!? Così la faccio finire come voglio io! E mi piacerà!” È successo questo, ho cominciato a scrivere per leggere. Mi misi al computer e i primi capitoli di Emma vennero fuori da soli. Da lì mi convinsi che – oltre che per questo motivo – scrivevo per gli altri e perché volevo raccontare ai miei amici delle storie che non avrebbero trovato in giro. Poi però, ho capito…Non scrivo per loro! Scrivo per i miei personaggi…Vogliono uscire fuori dalla mia mente e avere spazio nel mondo reale. Sono profondamente legato ai miei personaggi, devo tutto a loro! Non scrivo perché voglio che gli altri dicano “Scrivi bene!”, no! Io rileggo spesso i miei stessi romanzi con piacere e mi piace sapere Tom, Leila, Emma, contenti di esistere! Poi, il fatto che entrino anche nella mente di altri lettori, non può che rendermi più felice!
Pochi mesi fa, a Luglio 2013, hai pubblicato il tuo romanzo d’esordio Emma, un contemporary romance YA che tratta temi anche abbastanza dolorosi. Come è nata l’idea per questo romanzo? E come mai hai deciso di esordire proprio con questo libro? Ha un significato particolare per te? È il primo che hai scritto?
Dare una risposta a questa domanda è molto dura per me. “Emma” continente molti passaggi dolorosi e tristi che in Mermaid (forse) non sono presenti. “Emma” non è il mio primo romanzo, o meglio, è il primo che ho pubblicato, ma non il primo che ho scritto! Sono follemente innamorato della protagonista, Emma, e ci tengo particolarmente! Se esistesse, credo che sarei pronto a fare fuoco e fiamme pur di proteggerla e tenerla con me. E non sto esagerando! XD
Emma ha segnato un periodo molto triste della mia vita, pieno di eventi drammatici, credo che per questo motivo sia venuta fuori una storia del genere. Mi sentivo infinitamente solo in quel periodo (e forse lo ero davvero!) ed Emma è stata l’unica ad essermi accanto. Non vorrei straparlare, quindi la chiudo qua. Posso solo aggiungere che il primo libro che ho scritto (e che è andato perso quando si è rotto il mio primo pc) era una storia che parlava di una figlia di una Dea mandata a vivere sulla Terra perché considerata illecita e indegna dell’Olimpo. Ma non voglio dire nulla di più, potrei riscriverla da un giorno all’altro :)
La protagonista è Emma, una giovane donna. Come mai hai scelto di scrivere dal punto di vista di una ragazza? È stato difficile calarsi nella psicologia femminile? E perché il nome “Emma”? Ha qualcosa a che fare con la protagonista del famoso romanzo di Jane Austen, per caso? Oppure non c’entra nulla?
Non è stato difficile. Scrivo quasi sempre in terza persona, per questo mi risulta facile narrare le vicende di più storie diverse. Riesco a seguire la storia di un romanzo che sia donna o uomo, credo che sia lo stesso quando scrivo. Posso creare una storia dove al centro c’è un ragazzo, ma anche una ragazza.
Perché “Emma”!? Qui ci ricolleghiamo a Mermaid ^^ Non so se qualcuno di voi ha mai visto “H2O – Just add water”, un telefilm che veniva trasmesso in tv su Italia 1 qualche anno fa. È la storia di tre ragazze che vengono trasformate in sirene. Una di esse – la stupenda Claire Holt *-* mio amore segreto XD – si chiama Emma. Il nome mi piaceva e l’ho scelto per questo ^^ (come vedete le sirene sono ovunque nella mia vita *-* e pensare che mi sono ritrovato a vedere quella serie tv per caso). Comunque no, non ha nulla a che vedere con Jane Austen, anzi, ti dirò di più. Una volta ho fatto leggere “Emma” alla mia prof d’italiano (e non mi ha nemmeno mai detto se gli piacque o meno -.-), fatto sta che quando mi riportò il libro, mi prestò anche “Emma” di Jane Austen e mi disse: “Leggilo, il titolo è uguale al tuo!”
La verità? Sono arrivato a metà libro senza mai finirlo di leggere. “Emma” di Jane Austen, con tutto il rispetto per l’autrice, non mi piace affatto! Io non ho una grande propensione ai classici – quella appartiene a mio fratello XD, infatti in casa li legge solo lui – e credo che sia per questa ragione che non riesco mai a finire di leggerli, non mi piacciono, nessuno di essi, a prescindere! Sono strano, lo so XD
Come mai hai voluto affrontare temi come la morte, la solitudine, la malattia e il sacrificio quotidiano in un romanzo con protagonisti così giovani? Ti piace maggiormente scrivere storie leggere o impegnate?
Credo che il sacrificio quotidiano in un romanzo con protagonisti così giovani rispecchi un po’ quello che stiamo vivendo in questo periodo di crisi. Chi non trova lavoro, chi non sa cosa fare, chi non sa dove andare...siamo noi! Noi giovani! Credo che noi, nel nostro piccolo mondo quotidiano, ci ritroviamo a sacrificare più di quello che pensiamo.
Per quanto riguardo l’altra domanda, mi piace scrivere storie complicate, anche se alla fine le complico così tanto che devo sforzarmi per renderle più semplici. Una storia troppo lineare e troppo scontata mi deluderebbe, e credo che rimanere delusi da un romanzo, sia la cosa più terribile!
Arriviamo a Mermaid, la saga urban fantasy romance YA, il cui primo volume La ragazza che veniva dal mare uscirà tra pochissimi giorni. Questa serie è incentrata sull’ammaliante figura mitologica della sirena. Come mai hai scelto questo tipo di personalità fantasy?
Le sirene ci sono sempre state nella mia vita e, a tal proposito, voglio raccontare un aneddoto divertente.
Ho uno zio che ha l’abitudine (o meglio, l’aveva, ora l’ha persa XD) di regalare un cartone animato Disney ai nipoti, quando nascono. Ai miei cugini non so, ma quando nacque mio fratello gli regalò “Il re leone”. E fin qui, tutto okay. Poi, quando nacqui io, se ne venne con…Indovinate!? Sì, “La Sirenetta” XD Che imbarazzo adesso se ci ripenso!
Fatto sta che, a furia di rivederlo, ho rotto il nastro della videocassetta (che conservo ancora!) ma a qualcosa è servito. So tutte le battute di quel cartone a memoria, persino le canzoni…E me ne vergogno XD
Poi, a parte questo, mi sono sempre ritrovato in situazioni dove le sirene erano presenti. Proprio l’altro giorno, mentre ascoltavo delle canzoni su YouTube, mi si è aperta una pagina con un video intitolato “SIRENE: Esistono davvero!?” Io credo che sia destino. Sono ossessionato da queste meravigliose creature! Spero (sono convinto!) che esistano davvero e Dio solo sa quanto vorrei vederne una!
Tom e Leila, i due protagonisti di questa storia acquatica, sono tuoi coetanei più o meno. Questo ti ha facilitato nel processo di stesura? E quanto di te c’è in loro?
Facilitato!? Tutt’altro! Sì, anch’io sono diciottenne, ma sono lontano chilometri dall’esserlo veramente! Ma credo che ognuno di noi non sia mai davvero maturo. E poi, non penso sia giusto esserlo per forza. Conosco tanti ragazzi della mia età e la maggior parte di loro mi sembrano fotocopiati.
Io sono sempre presente nel romanzo perché quello che i protagonisti fanno è quello che farei anch’io. A tal proposito, voglio riprendere le tue parole usate nella recensione per Mermaid: “Tom è il protagonista ed è un ragazzo simpaticissimo, una persona che si potrebbe tranquillamente incontrare in giro e con cui fare subito amicizia perché è serio, ironico, pragmatico e anche romantico”. Ecco, mi hai descritto!
Il libro, però, è narrato da più punti di vista, quindi hai dovuto affrontare anche altre psicologie più adulte. È stato difficile entrare nella testa di Emhilton, padre di Tom, oppure del poliziotto Jeshon e della Dottoressa Elizabeth? Da quale punto di vista hai preferito scrivere?
Per certi versi è stato molto difficile, perché non so bene cosa farebbe un adulto in una determinata situazione, ma in questo mi hanno aiutato molto i milioni di film che vedo e i libri di Guillaume Musso. Lui è bravo a trattare storie poliziesche, d’indagini, ecc…Mi è stato di grande aiuto!
Comunque non c’è un punto di vista che mi ha facilitato la stesura. La mente della gente è così contorta e complicata! E così quella dei protagonisti di Mermaid. Credo che mi sia piaciuto scrivere di più i punti di vista di Tom e Leila, perché la storia è soltanto la loro! Odio quando gli autori che gestiscono più punti di vista si perdono in pagine e pagine e pagine parlando di personaggi secondari che alla fine hanno a che vedere poco o niente con la storia. Sì, si possono pure dire cose interessanti, magari per sottolineare uno sfondo storico o scientifico, ma dopo un po’ basta!
All’interno c’è una dolce e pura storia d’amore che descrive perfettamente il rapporto delicato tra due adolescenti. Come ti sei approcciato a questa parte del romanzo? Preferisci scrivere romance o fantasy? E tra queste due, secondo te, quale scrivi con più facilità e trasporto?
Romance. Romance. E ancora romance. Anche se VOGLIO scrivere un fantasy, o un thriller ad esempio, alla fine cado sempre in una storia d’amore. Ci ho provato più volte a non inserirlo, ma niente. C’è sempre l’amore nei miei libri!
Penso che un libro senza amore non abbia poi molto senso…Per quanto possa essere bello, ci vuole qualcosa che susciti emozione! Una pallottola in fronte può essere un’idea…Ma che dire di un bacio appassionato sotto le stelle!
L’ambientazione di Mermaid è meravigliosa e ben tratteggiata e dalle vivide descrizioni traspare il tuo amore per il mare. Ti sei ispirato a dei luoghi esistenti o è totalmente frutto della tua immaginazione?
Se ci fosse un luogo simile ad Aglesia, credi che sarei ancora qui!? Il mare, come lo immagino io, nella realtà non esiste…Al massimo lo ritrovo nei film. Ma non è la stessa cosa. In tutta la mia vita (breve, ma pur sempre vita XD) c’è stato solo un momento in cui ho trovato il mare che cercavo. Stavo trascorrendo le vacanze estive in un residence con la mia famiglia. La spiaggia era sempre sovraffollata e per questo preferivo non andarci quasi mai. Poi, un pomeriggio, è scoppiato un temporale estivo, nulla di violento. Tutte le persone tornarono nelle loro case per ripararsi e la spiaggia si svuotò. Corsi veloce sulla sabbia e immersi i piedi nell’acqua. Aveva l’acqua sotto e sopra di me. Dal basso, il mare; dall’alto, la pioggia.
Non credo che si possa descrivere a parole quello che ho provato in quel momento. Ecco, è così che voglio immaginarmi Aglesia, come la spiaggia di quel pomeriggio…un sogno fatto realtà.
La pubblicazione di una o più storie prevede ovviamente il riscontro dei lettori. Tu come vivi questa valutazione che qualsiasi persona può esprimere sul tuo lavoro? È una fase che ti elettrizza o che ti spaventa? Qual era il tuo stato d’animo quando hai pubblicato il primo libro?
L’idea che qualcuno legga quello che ho scritto mi spaventa a morte! Sono pieno d’insicurezza e ho sempre paura di non riscontrare pareri positivi. So che tutti possiamo pensarla diversamente su un determinato libro, ma il fatto che quel libro sia stato scritto da me e a qualcuno non piaccia mi fa sprofondare!
Quando ho pubblicato “Emma” è stato tutto molto più facile. Non ho sparso molto la voce né organizzato BlogTour…É stato piuttosto un atto con cui mi sono liberato di una piccola parte di un sogno. Io vorrei tanto pubblicare un libro con una casa editrice (non che l’idea del self publishing mi faccia schifo! XD Anzi!) perché da solo non ce la faccio (e qui devo ringraziarti ancora Monia!)…Ecco perché “Emma” è arrivato su Amazon senza preavviso! Non l’ho proposto nemmeno ad una casa editrice! Volevo solo che la gente potesse trovarlo on line e magari scaricarselo sul proprio e-Reader per conoscere la mia Emma, quella che mi chiedeva di darle vita.
Cosa ne pensi dell’editoria in questo momento? E qual è la tua opinione sulla letteratura self? Ti sei trovato bene con questo metodo di pubblicazione? Quali sono per te i vantaggi e gli svantaggi del self publishing e, dal punto di vista di autore, cosa ti piacerebbe migliorare di questo campo?
Come ho già detto, il Self Publishing dà grandi possibilità ai piccoli autori che vorrebbero farsi conoscere sul web, ma, d’altro canto, è un processo lungo e complicato! L’autore deve occuparsi di tutto e farsi carico di tutti i problemi e le responsabilità. Per come sono io, certezze ne ho poche, e il Self Publishing ne offre ancora meno. È però la maniera ideale di pubblicare un libro secondo l’idea che un autore ha. Magari una casa editrice potrebbe proporre di cambiare il titolo…e questa è una cosa che non tollero! Il romanzo è mio, perché dovrei pubblicare con un titolo che piace a te! Ma credo comunque che una casa editrice sia sempre la scelta migliore.
Come descriveresti la tua scrittura e le tue storie? Dicci almeno tre aggettivi per entrambi gli aspetti.
Senza pensarci!? Okay!
- Diretta (perché scrivo senza pensarci, piuttosto ci ritorno sopra in un secondo momento)
- Semplice (non mi piacciono i paroloni né i termini aulici, anche se a volte li uso perché necessari. Ho detto “aulici” ahaha XD)
- Descrittiva (forse non si può dire, ma è così…adoro le descrizioni!)
- Piene d’amore (beh, è scontato XD)
- Drammatiche (qualcosa di triste ci dev’essere! Sempre!)
- Quotidiane (gli eventi narrati sono sempre attuali o comunque possibilmente reali, magari nella realtà non incontri una sirena, ma incontri la persona della tua vita ;) )
Attraverso i tuoi personaggi e le avventure che vivono e tramite gli intrecci che imbastisci, quali emozioni vorresti suscitare in chi legge? Vuoi trasmettere un messaggio particolare oppure il tuo intento è quello di intrattenere e di far sognare e divertire?
Dipende dal romanzo. Se stai leggendo Mermaid voglio farti sognare, ma allo stesso tempo dirti qualcosa… Se leggi Emma voglio farti emozionare, ma allo stesso tempo darti quel senso d’inquietudine che è sempre presente nella vita di una persona.
Penso che ognuno assorba sensazioni diverse da un libro. È come quando diciamo che ci piace o meno. “La ragazza di carta” è un libro che amo. Mio fratello non è riuscito a finirlo per quanto gli faceva schifo. XD
Credo che funzioni così anche per quello che voglio dire agli altri con le mie storie. Dipende dal lettore e dalla sua predisposizione alle storie e ai libri.
Della tua vita da lettore, invece, cosa puoi raccontarci? Quali sono i tuoi generi preferiti? Quali libri leggi solitamente? E quali autori ti hanno stregato con le loro storie?
Come ho già detto, Guillaume Musso è il mio mito! Solitamente leggo fantasy e romance (di qualsiasi genere!) ma ultimamente ho letto parecchi thriller, non credevo potessero piacermi così! Ho gusti davvero complicati in fatto di libri! È davvero difficile che un libro mi piaccia alla follia! Fin’ora solo uno c’è riuscito (ma non ridico il titolo altrimenti vi assillo XD)
Ho aspettato con ansia alcuni libri, ma quando li ho letti ne sono rimasto profondamente deluso. Non sono legato ad alcuni generi o ad alcuni (altri) autori. La mia libreria è suddivisa in tre colonne. I libri che ho letto e mi sono piaciuti. I libri che ho letto e non mi sono piaciuti. I libri che leggerò.
C’è una quarta colonna, quella che contiene tutti i classici, ma non m’interessa XD la gestisce mio fratello.
E come autore? In quali generi preferisci cimentarti? In quali ti senti più a tuo agio e quali ti danno maggiormente del filo da torcere? E il tuo stile rimane invariato per ogni racconto oppure cerchi di adeguarlo alla tipologia di testo?
Il Romance è il genere per cui mi sento più predisposto. Trovo maggior facilità nel narrare storie d’amore…Per me, incredibile ma vero, il genere più difficile in cui cimentarmi è proprio il fantasy…Quando scrivo un elemento fantasy (come sto facendo nel II volume di Mermaid) mi fermo e rileggendo la frase dico “Ma che diavolo ho scritto!? Non potrebbe mai accadere una cosa del genere nella realtà!” Poi mi ricordo che è un fantasy. XD
Che cosa fai mentre scrivi? Dicci i tuoi segreti! Ascolti musica o preferisci il silenzio? Hai fissazioni particolari? Scrivi quando hai voglia e di getto oppure hai un programma di lavoro che cerchi di seguire?
Scrivo ovunque, anche a scuola (come ho già detto). Una notte mi alzai dal letto e appuntai un’idea che mi era venuta in mente in quel momento su un foglio. Un’altra volta scrissi un intero capitolo sul cellulare e lo salvai in Bozze. Non vi dico che fatica per ricopiarlo al pc! Ho due quadernetti pieni di appunti, scritte, frasi e capitoli…Molto spesso, però, scrivo così veloce da non riuscire più a capire la scrittura, per questo molti appunti vanno persi!
Mentre scrivo, solitamente, sto in silenzio. Non sopporto nemmeno la musica, neanche la più leggera e rilassante! Non bevo né mangio. Solitamente mi prendo una pausa ogni tot minuti e, sempre solitamente, quando finisco un capitolo, spengo il pc. È raro che io scriva più capitoli tutti in una volta. Terminatone uno, ho bisogno di una ricarica! Solo mentre scrivevo Emma aveva preso il vizio di bere un bicchiere di Coca Cola…Poi ho smesso.
Se fossi catapultato in una dimensione parallela e desolata e potessi portare con te un solo personaggio della tua immaginazione, quale sarebbe? E perché? E in quale dei tuoi due romanzi finora pubblicati ti piacerebbe vivere?
Chi porterei con me!? Ovviamente, Emma. Voglio bene a Leila, ma non potrei fare mai un torto alla mia prima protagonista ufficiale. Emma mi piace troppo! È così forte, così bella! È una ragazza che mi ammalia! E sono poche le ragazze che mi ammaliano! Sirene a parte!
Ma…In realtà non vorrei vivere né ad Aglesia né ad Elkius – né in nessun’altra città che ho inventato – forse proprio perché so che sono inventate e quindi non potrei mai raggiungerle nella realtà. Vivo nei sogni, ma allo stesso tempo ho i piedi per terra. Se invece dovrei scegliere un luogo sulla terra dove abitare, beh, Australia arrivo!
Sei un autore giovanissimo che si affaccia ora nel vero mondo reale e che ha davanti a sé un percorso pieno di sorprese. Emma e Mermaid: la ragazza che veniva dal mare sono entrambi romanzi che fanno parte di due serie, quindi i seguiti sono assicurati. Ma quali altri progetti hai per il futuro? Scrivi da quando avevi quattordici anni, quindi di romanzi nel cassetto ne hai parecchi. Che cosa bolle in pentola? Progetti in cantiere? Anticipazioni sulle due saghe in corso?
La mia vita è legata alla mia pen drive! I miei romanzi sono tutti lì e se dovessi perderla non so che farei! (Ne ho una copia di backup sul pc xD)
Se vi mostrassi quanti romanzi ho in cantiere, non credo che finiremmo più. Il mio problema è concluderli! Ho così tante storie in mente che non so quale scrivere per prima! In questo ultimo anno passato avrei dovuto scrivere “Iris” il seguito di Emma che è lì, bloccato al sesto capitolo e mi guarda…E invece mi sono messo a scrivere “Mermaid”… Sono incasinato di personaggi!
Attualmente (cioè, quando ho tempo -.-“) scrivo il secondo volume di Mermaid, e non so cosa farò dopo. Vorrei proseguire poi con il terzo volume, ma credo che “Iris” abbia aspettato anche troppo… Dipende, può darsi anche che domani mi metta a scrivere tutt’altro! Purtroppo, più di tanto, non posso dare alcuna anticipazione. Una cosa però posso dirvela! È una mia caratteristica: non ho idea di come vadano a finire le mie storie! Non ho una storyline né un’idea ben programmata in mente…Le storie vengono fuori da sole…Se mi chiedete “Che succederà in Mermaid 2?” Vi risponderei: “Ah, non ne ho la minima idea!” Per adesso, sicuro…c’è solo il titolo: “Mermaid: …” Ah! Scusate! Non posso rivelarlo! XD
Caro Michele, io ti ringrazio di aver risposto alle mie domande e di essere stato ospite del mio blog. Ti faccio i miei complimenti per i successi raggiunti e i miei auguri per quelli che arriveranno. Vuoi salutare i lettori e le lettrici indicando gli ingredienti principali che potranno trovare nei tuoi romanzi qualora decideranno di leggerli e di far parte delle tue magiche storie?
Non credo che stia a me dirvi cosa troverete all’interno di Mermaid o Emma. Ogni lettore ha differenti sensazioni e sono sicuro che non resterà impassibile di fronte a ciascuno degli avvenimenti! Sia Emma che Mermaid vi aspettano a braccia aperte, sta a voi ricambiare o no l’abbraccio. Sia Emma che Mermaid sono pieni d’amore e magia…La vita, già di suo, è dolorosa da affrontare, vivere un libro (oltre che leggerlo) non può che riempirvi il cuore di gioia!
Grazie infinite Monia e grazie a tutti voi lettori! È stata un’esperienza molto divertente che spero di poter rifare ancora!
Un bacio a tutti…Voglio salutarvi con questa frase di Henry Miller: “A che servono i libri se non ci riconducono alla vita, facendocela bere più avidamente?”
***
E queste qui sotto sono le regoline per accedere al Giveaway finale in cui tre di voi potranno aggiudicarsi una copia digitale di Mermaid: la ragazza che veniva dal mare e le sette tappe del blogtour. Condividete il banner, mi raccomando!
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Regole:
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Mercoledì 8 gennaio - 1° tappa
Presentazione del romanzo
Venerdì 10 gennaio - 2° tappa
Materiale extra
Lunedì 13 Gennaio - 3° tappa
Recensione in anteprima
Giovedì 15 Gennaio - 4° tappa
Booktrailer + Estratti
Venerdì 17 Gennaio - 5° tappa
Recensione in anteprima
Lunedì 20 Gennaio - 6° tappa
Intervista all'autore
Mercoledì 22 Gennaio - 7° tappa
Data di uscita + Giveaway 3 copie ebook
eccomi! *-* interessante questa intervista! Dev'essere difficile conciliare la scrittura e la scuola, soprattutto per gli esami di stato! Ma continua così! **
RispondiEliminaSembra davvero una persona fantastica! :-)
RispondiEliminaÈ stato bello leggere l'intervista.. E adesso sono ancora più curiosa di prima *.*
Che bella intervista!!!
RispondiEliminaMichele, tranquillo, hai accontentato anche la mia curiosità!!
caspita, quanto parla questo ragazzo!! ^.^ siamo quasi giunti alla fine, manca solo più una tappa ormai che peccato :)
RispondiEliminaBellissimo l'aneddoto del primo libro acquistato!!!! :))))
RispondiElimina*-* che carinooooooooo!!!
RispondiEliminaMichele, adesso ogni volta che sentirò Emma mi immaginerò Claire Holt ahahah
Ahahaha XD A me capita già adesso xD Bè, almeno è una visione meravigliosa *-* ;)
Eliminati capisco, è dura andare a scuola quando vorresti solo chiudere gli occhi e trovarti all'improvviso nel mondo che hai sempre sognato con i personaggi che ami e che prendono vita nella tua mente man mano che passa il tempo; cmq il tuo libro deve essere veramente bello e non vedo l'ora di leggerlo
RispondiEliminaGrazie per la fiducia Fresy ^_^ Spero tu possa immergerti nel mondo di Tom e Leila il prima possibile :)
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