"On The Night Table " è una rubrica ideata da me in cui parlerò dei libri che sono al momento sul mio comodino e accompagnano le mie serate di lettura. Viene inserita nel blog ogni venerdì.
"Emma" di Jane Austen
Eh, ci voleva proprio un bel classico della mia Jane! Confesso di essere arrivata fino a questo punto della mia vita e di non aver ancora letto "Emma" e, ovviamente, me ne rammarico, ma sto rimediando. Jane Austen è una pietra miliare nell'ambito delle mie letture e ho letto tutti i suoi romanzi, tranne appunto "Emma" e "Mansfield Park", che sarà divorato quanto prima. Sono una vera patita dei romanzi d'amore caratterizzati da pizzi, merletti e crinoline. Questo è vero; non posso nasconderlo. Tuttavia, non è solamente questo ad attrarmi verso le storie della Austen; c'è qualcosa di più. Le sue realtà hanno un fascino senza tempo che rendono i suoi libri dei veri e propri evergreen e le sue protagoniste hanno problemi e grattacapi così moderni ed attuali che non possono lasciare indifferenti le donne di oggi. A volte penso che Jane Austen sia stata una sorta di veggente e che sia riuscita a scoprire in anticipo cosa avrebbe afflitto il genere femminile del mondo odierno. Poi, però, mi rendo conto che, in realtà, la cara Jane non ha mai avuto poteri magici, bensì una sottile acutezza e un tenace spirito di osservazione che le hanno permesso di scendere così profondamente nell'analisi ironica dei comportamenti umani e relazionali, che rimangono sempre uguali, non mutano nel tempo, e ciò che vediamo oggi è ciò che Jane vedeva a suo tempo.
"Emma" dovrebbe essere un'eroina un pò viziata e antipatica a detta della stessa Austen, ma io fino adesso non ho trovato motivi per detestarla. E' solo deliziosamente ingenua. Vedremo quando l'avrò finito se la mia opinione sarà cambiata o se sarà ancora la stessa!
Ereditiera giovane, bella e un po' viziata, sola e intelligente, Emma Woodhouse si impegna combinando matrimoni di amici e parenti senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l'immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono così una serie di fraintendimenti, quasi una "commedia degli equivoci". In fondo "Emma" si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.
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