Buon sabato amici del blog! Torna in questa giornata piovosa (da me il tempo è decisamente pessimo) la rubrica dedicata alle storie brevi. Ho avuto il piacere di conoscere Francesca Verginella, autrice del fantasy "Luna" e di molti altri titoli appartenenti ai più svariati generi e di cui vi parlerò molto presto, e ho il privilegio di potervi parlare di un suo racconto intitolato "Il Guerriero e la Principessa" che si presenta come una piccola storia di bambini, ma che in realtà nasconde un significato molto profondo. Vi lascio, quindi, alla lettura della mia mini-recensione che poi tanto mini non è! ;-)
Non tutte le storie hanno bisogno di pagine e pagine per essere raccontate. Ci sono storie che riescono ad avere vita anche con poche parole. Nasce così questo spazio, dove si parlerà unicamente di racconti brevi, e io mi adeguerò alla loro brevità e scriverò solo "Mini-recensioni per mini-Storie". Basta poco per creare!
Se avete un racconto, mi raccomando, non esitate a contattarmi!
MINI-RECENSIONE DI "IL GUERRIERO E LA PRINCIPESSA" DI FRANCESCA VERGINELLA
Sin dalla nostra infanzia siamo abituati ad ascoltare storie avventurose dove una principessa viene salvata da un guerriero che affronta mille peripezie per portarla al sicuro. Sono racconti che accompagnano i nostri giochi e in un certo senso li rendono magici. Francesca Verginella, autrice italiana dotata di un notevole talento letterario e di una penna decisa e dall’inchiostro vivido, riprende queste figure fiabesche e le inserisce in un contesto quanto mai quotidiano, dando vita ad un racconto breve incantato e giocoso, simbolo e metafora del vero coraggio.
Protagonisti della storia sono Leonardo ed Emma, fratello e sorella, che un pomeriggio di primavera si ritrovano a giocare nel loro giardino mentre la mamma pensa al rammendo. I due bambini hanno età differenti; infatti Leonardo è il fratello maggiore, un ometto, mentre la piccola Emma arriva a malapena ai due anni! Emma, affascinata dalle avventure che Leonardo immagina nel loro giardino vorrebbe giocare con lui, ma il bambino è restio ad includere la sorellina nei suoi giochi pericolosi, dove c’è bisogno di coraggio e sangue freddo e che ritiene inadatti per una bambina così piccola. Ma arriverà il momento in cui il guerriero Leonardo e la principessa Emma subiranno uno scambio di ruoli…
Ciò che mi ha colpito immediatamente, leggendo questa breve storia, è l’incisività dello stile di Francesca. La sua è una scrittura che rapisce e rende partecipi degli eventi narrati senza alcuno sforzo. Appena si inizia a leggere, si viene risucchiati all’interno di questo quadro infantile dai colori pastello e non si può fare a meno di leggere la storia con un sorriso impresso sulle labbra perché l’autrice riesce a riportare alla luce i ricordi che tutti abbiamo sigillato nelle nostre menti e permette di ripercorrere (anche se per pochi minuti) i pomeriggi di giochi e avventure fantastiche che si possono vivere solamente grazie agli occhi ingenui della fanciullezza.
Questa è una storia dentro la storia. Tramite il gioco che Leonardo architetta con serietà e con un briciolo di presunzione puerile, l’autrice ci permette di passare ad un altro livello di narrazione e di vedere un semplice passatempo come un momento di grande insegnamento. I due bambini vanno, infatti, alla scoperta del coraggio, che non è sinonimo di sfrontatezza, e quindi non sarà certo il più spavaldo a dimostrare di riuscire a superare gli ostacoli che trova sul suo cammino. Anzi, sarà colei che sembra più incerta e insicura a salvare la situazione quando l’occasione lo richiederà. Il guerriero è celato in chi combatte i propri timori per andare in aiuto di coloro che ama.
La storia di Francesca è una bellissima metafora sul coraggio, scritta con un linguaggio informale e diretto e impreziosita dai toni tipici della magia dell’infanzia, e vi consiglio davvero di leggerla per passare qualche minuto di completa evasione e per permettere ai buoni insegnamenti che il racconto nasconde di penetrare nei vostri animi e risvegliare il bambino che c’è in ognuno di voi. Non esiste niente di più istruttivo di questo genere di racconto perché, seppur in miniatura, i protagonisti ricalcano perfettamente le sembianze degli uomini e delle donne in forma adulta e si appropriano degli atteggiamenti che spesso vengono adottati nelle più svariate situazioni quotidiane. Tutti sono incastrati nei ruoli che la tradizione e la società gli hanno conferito, così ci saranno sempre Guerrieri e Principesse che interpreteranno la loro parte alla perfezione, ma ogni persona può rompere gli schemi se ha il coraggio di appropriarsi della forza che è nascosta nel suo spirito.
Se si vuole vedere questa storia da diverse angolazioni, si può anche pensare che Francesca Verginella abbia nascosto all’interno della narrazione un messaggio profondo di emancipazione e che, attraverso il personaggio di Emma, voglia far capire che, nonostante l’aspetto fragile e delicato, la figura femminile non è la più debole, ma quella che nel momento del bisogno riesce a mantenere il controllo, a vincere le paure e a superare gli ostacoli. Ogni Principessa può diventare una Guerriera, pur mantenendo la bellezza femminile che la distingue. In fondo, se ci pensiamo attentamente, in ogni storia, pur non utilizzando armi e strategie militari, non è sempre la Principessa alla fin fine a salvare il Guerriero?
Monia Iori
Bellissima recensione Ancella! Parole che vanno dritte al cuore! stasera leggo la storia di francesca che grazie a te mi ha davvero incuriosita. Continua così cara! sei una opinionista con i fiocchi e vedi al di là delle semplici parole scritte.
RispondiEliminaMa ti ringrazio immensamente per questo splendido complimento, Eilan! Grazie davvero, sei troppo gentile ^-^
EliminaLa tua storia è la prossima ;-)
l'ho preso anche io..lo leggerò prestissimo..hai usato parole meravigliose....
RispondiEliminaGrazie come sempre Vale ^-^ sono contenta di averti spinto a leggerla!
EliminaBellissima recensione ^^
RispondiEliminaGrazie Elena ^-^
Elimina