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Hyperversum

RECENSIONE "HYPERVERSUM" DI CECILIA RANDALL

Buona sera a tutti! Oggi sono riuscita finalmente a scrivere la recensione di questo meraviglioso libro che ho letto questa estate e che non ho potuto recensire fino a questo momento perché il tempo, purtroppo, mi scivola tra le mani ^_^

Titolo: Hyperversum
Autore: Cecilia Randall
Editore: Giunti
Collana: Seriali
ISBN: 9788809055087
Pagine: 720 p.  Prezzo: euro 14,50
Genere: Romanzo
Sottogenere: Storico, Avventura
Anno di pubblicazione: 2006

Trama
Daniel ha una passione bruciante per un videogioco online, Hyperversum, che trasporta la sua fantasia nella storia. Dentro la realtà virtuale ha imparato a essere un perfetto uomo del Medioevo e conosce tutte le astuzie per superare ogni livello di gioco. Ian ha una laurea e un dottorato in storia medievale. Dalla morte dei genitori è diventato parte della famiglia di Daniel. Al rientro da un soggiorno di studi in Francia, Ian raggiunge la sua "famiglia acquisita" per una cena e, naturalmente, per tornare a giocare col suo amico Daniel al loro videogame preferito. Davanti allo schermo non sono soli: ci sono il piccolo Martin, Jodie, la ragazza di Daniel, e, collegati da un altro computer, Carl e Donna. Mentre vivono la loro avventura virtuale nel Medioevo, i ragazzi vengono sorpresi da una tempesta che li tramortisce: Daniel, Jodie, Ian e Martin si ritrovano in Fiandra, nel bel mezzo della guerra che vede contrapposti Francia e Inghilterra, Impero e Papato. Si apre per loro una nuova vita. Nuove strade, un nuovo amore...

Il mio voto


La mia recensione

Questa estate sono andata in biblioteca con l'idea di prendere in prestito un libro d'avventura, uno di quei romanzi corposi di 700-800 pagine che riempiono una stagione e si trasformano da semplice lettura in esperienza di vita. La mia scelta sarebbe ricaduta su "Le Cronache di Narnia" di C. S. Lewis, ma il caso ha voluto che quel giorno tale libro (solitamente immobile sullo scaffale a prendere polvere) fosse già in prestito e, così, i miei occhi si sono posati sulle coste colorate di tre romanzi che avevo sempre visto su quel ripiano, rimandando ogni volta l'eventuale lettura. Si trattava della trilogia di stampo storico e lievemente fantasy "Hyperversum" dell'autrice italiana Cecilia Randall (alias Cecilia Randazzo) e mi sono lasciata tentare. Ho affrontato il primo volume con una massiccia dose di pregiudizi e scetticismo, nonostante avessi trovato in rete recensioni entusiaste e ricolme di elogi e, come se non bastasse, l'addetta al prestito della biblioteca della mia città mi avesse consigliato caldamente tale titolo. Essendo testarda, ovviamente lì per lì sono rimasta nella mia posizione e, lasciatemelo dire, ho commesso un enorme sbaglio. Mai dare retta ai pregiudizi!
Dopo pochissime pagine, infatti, Hyperversum mi ha trascinata con sé indietro nel tempo e mi ha conquistata grazie ai suoi intrecci appassionanti, ai personaggi indimenticabili, all'accuratezza storica dello scenario, facendomi innamorare follemente e incondizionatamente di questa magnifica storia come non mi succedeva ormai da troppo tempo. Nei giorni di lettura mi sono portata questo libro ovunque andassi e avevo sempre in testa il tarlo della curiosità che mi divorava per sapere lo sviluppo degli eventi e immaginando quali peripezie avrebbero dovuto superare i protagonisti di questa avventura; attendevo che arrivasse la sera per immergermi tranquillamente nella lettura, ritardando di ora in ora il momento di chiudere il libro e dormire ... e guai a chi si permetteva di disturbarmi!
"Hyperversum" narra la storia di due amici fraterni: Daniel Freeland, studente universitario di fisica, e Ian Maayrkas, figlio adottivo dei coniugi Freeland e grandissimo appassionato di Storia Medievale, di cui sta conseguendo il dottorato. Entrambi, nonostante la differenza di età, hanno in comune l'interesse per un famosissimo gioco di ruolo per pc, ovvero "Hyperversum", dove possono partecipare ad avventure virtuali ambientate in un periodo storico a scelta. E' proprio durante una di queste partite che Ian e Daniel, durante un finto naufragio, vengono catapultati, insieme a Martin e Jodie, rispettivamente il fratellino e la fidanzata di Daniel, e Carl e Donna, due loro amici, indietro nel tempo, più precisamente nel 1214 in Fiandra, nel cuore del conflitto tra Francia e Inghilterra. Sconvolto e spaesato, il gruppo si ritrova in un mondo ostile e violento, estraneo alla modernità e lontano dalla sicurezza e dalla civiltà della realtà da cui provengono. Sotto la guida di Ian, che utilizza le sue conoscenze storiche per sopravvivere in quel luogo sconosciuto e intriso di pericoli, tentano disperatamente di trovare cibo e rifugio e, nello stesso tempo, di rintracciare Carl e Donna, dispersi durante il salto temporale. 
Tuttavia, i loro obiettivi si riveleranno complicati da raggiungere, soprattutto a causa dell'entrata in scena di Jerome Derangale, un cavaliere inglese temuto da tutti coloro che ne hanno sentito anche solo parlare e che utilizza metodi barbari e violenti per ottenere ciò che vuole. L'uomo non esita a mettere i bastoni tra le ruote al gruppo di amici e, in particolare, ad Ian, costringendoli ad una fuga disperata verso la salvezza e la libertà.  E' l'incontro casuale con Isabeau de Montmayeur, una bellissima e angelica dama appartenente ad uno dei Casati più importanti della nobiltà francese, a ribaltare il loro destino e a donargli un ruolo in quella società ostile. La fanciulla li aiuta nella loro evasione dai feudi dove è applicata la giurisdizione di Derangale e gli permette di entrare in contatto con il suo tutore, il Conte Guillaume de Ponthieu, uno dei feudatari che gode di maggior stima e rispetto alla corte di re Filippo Augusto. Il Conte accoglie i naufraghi sotto la sua ala protettiva e le avventure dei nostri eroi prenderanno una piega davvero inaspettata e sensazionale. Si troveranno coinvolti in duelli, battaglie, intrighi di corte, balli, banchetti, investiture e viaggi rocamboleschi da una parte all'altra della Francia, visitando castelli e monasteri e conoscendo cavalieri, fanti, scudieri e dame. Insomma, un arazzo medievale che delizia il palato come morbida crema.
Il merito del mio entusiasmo va, ovviamente, a Cecilia Randall che, con la sua scrittura pulita e semplice, il suo stile coinvolgente e appassionato, la sua prosa scorrevole eppure estremamente dettagliata, offre al panorama letterario un'opera di immenso valore. La trama, complessa e ricca di colpi di scena, che l'autrice è riuscita a creare, ha incollato il libro ai mie occhi con efficienza maggiore del bostik e mi ha tenuta sveglia fino alle prime ore del mattino con un interesse vivido e inesauribile, rapita dall'evolversi dell'intreccio e dalla crescita psicologica e morale di ogni personaggio.
Nei miei ultimi anni di lettrice, difficilmente ho trovato caratteri in grado di farmi innamorare, ma Ian, coraggioso, fedele, leale, splendente di onore e integrità, mi ha rubato il cuore. La Randall è riuscita con maestria a riportare in vita la figura, oramai quasi dimenticata, del cavaliere arturiano e dell'eroe che combatte le sue paure e si sacrifica per il bene di coloro che ama. Tanti sono i valori che vengono esplorati dall'autrice, ma uno prevale su tutti: l'amicizia. Il legame tra Ian e Daniel si basa su un sentimento di fratellanza solido e profondo, che ammalia con la sua candida assenza di egoismo e spinge entrambi ad agire continuamente l'uno in sostegno dell'altro. E' una delle amicizie più forti che abbia mai trovato in un libro e genera numerosi momenti di riflessione e commozione.
Cecilia Randall ha creato un mondo epico, che si distingue grazie all'anima che ha trasmesso in ogni elemento, dall'ambientazione storica precisa e accurata a quella geografica che non lascia spazio ad approssimazioni, passando per il labirinto di usanze e tradizioni medievali che conferiscono credibilità alla storia, e arrivando all'ineccepibile caratterizzazione dei personaggi principali, cioè Ian (per cui ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine), Daniel (a cui mi sono affezionata con lo scorrere delle pagine seguendo il suo percorso da adolescente immaturo a giovane uomo e guerriero), il tenero Martin, la dolce Jodie, l'eterea Isabeau, l'orgoglioso Conte di Ponthieu, e di quelli secondari, a cominciare dal trio di cavalieri composto dall'ingenuo Henri de Grandpré, dal pragmatico Henri de Bar, e dall'indomabile cadetto Etienne de Sancerre (in assoluto il mio preferito), e continuando con la caparbia Donna e il codardo Carl.
L'autrice non ci fa mancare proprio niente e, per la gioia di coloro che, come me, non possono fare a meno del romanticismo, inserisce nell'intreccio una storia d'amore dolce e immortale, che sfida il tempo e lo spazio e fa sospirare di trepidazione, rendendoci vittime di un incessante batticuore.
Dopo solo 30 pagine, ho capito immediatamente che "Hyperversum", primo volume di una trilogia, era proprio ciò che cercavo: una lettura indimenticabile che mi ha trasportata in una realtà parallela che ho fatto fatica ad abbandonare. Ritengo che nel suo genere sia un romanzo praticamente perfetto, una storia dove ogni tassello trova il suo incastro e dove il mondo degli onori riprende vita bagnandosi d'oro. Una lettura consigliata a tutte le tipologie di lettore. 
"Hyperversum" è uno di quei romanzi che, quando con enorme dispiacere hai finito di leggere, stimola la formazione nella mente di un'unica domanda: "E, adesso, come farò senza questo mondo?". E' la fine di un meraviglioso viaggio e lascia disorientati e con lo stomaco contratto in un senso di vuoto e di perdita. Fortunatamente esistono libri del genere ... magari fossero tutti così.

                                                                                                                                                     Monia Iori 

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