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Waiting for the Oscars #6: Recensione "The Big Short" di Adam McKay

Buon pomeriggio, ragazzi!
Come vi avevo anticipato, oggi vi parlo di uno dei film nominati agli Oscar come Miglior film: The Big Short, qui da noi La grande scommessa. Se non l'avete ancora visto ve lo consiglio. Fidatevi, non ve ne pentirete, anzi ne sarete entusiasti.

Inutile ripetere quanto io ami il cinema e che da adolescente avrei voluto fare la regista (forse sono ancora in tempo, chissà!) e che i film sono il mio grande amore, perché tanto lo sapete tutti. E se c'è un evento legato al mondo del cinema che adoro alla follia, è la notte in cui vengono celebrati gli Academy Awards. So che è una serata dispendiosa in modo allucinante, dove si assiste a uno spreco enorme e questo non va bene, lo so, ma non ci posso far niente: io non posso fare a meno di amarla. Quando ero adolescente, nonostante andassi a scuola, rimanevo sveglia tutta la notte guardando questo fantastico evento. Sì, va contro la mia indole perché non sono una persona mondana, ma è l'unica serata dedicata al mondo dello spettacolo che mi affascina veramente. Per me è sempre stata una grande emozione guardare gli Academy Awards perché, per una volta all'anno, le maggiori personalità del mondo del cinema si riuniscono e sono tutte lì, e mi sembra una stupenda dimensione parallela piena zeppa di tutte quelle persone che hanno contribuito a rendere magico il mio mondo con le loro idee e le loro creazioni. E non riesco a fare a meno di guardarla con occhi luccicanti *-*! Ho deciso, quindi, di condividere il mio conto alla rovescia in questa rubrica annuale, che si terrà solamente in occasione di questa celebrazione, e che ho chiamato Waiting for the Oscars. Cosa ci sarà al suo interno? Beh...in realtà ancora non ho le idee molto chiare, ma è ovvio che vi parlerò di tutte le opere in gara e delle persone che hanno lavorato alla loro realizzazione.


The Big Short
La grande scommessa

Sono sincera, non tifo per questo film agli Oscar perché sono innamorata persa di un'altra pellicola, ma The Big Short è sicuramente uno dei migliori visti negli ultimi mesi. Asciutto, concreto e brillante: questi sono i tre aggettivi che mi vengono subito in mente quando ci penso. Ah, anche attuale. Un bel cocktail, no?
Candidato a 5 premi Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior attore non protagonista a Christian Bale, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior montaggio.

Titolo: La grande scommessa
Titolo originale: The Big Short
Regia: Adam McKay
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 130 min
Genere: Drammatico

Trama
La vera storia di alcuni investitori geniali che, riconoscendo quanto folle fosse diventata la bolla immobiliare, seppero prevedere il collasso del mercato prima del crollo finanziario del 2008.










Il mio voto



La mia recensione

Tra i tanti film candidati ai Golden Globe e in lizza per gli Oscar uno che mi incuriosiva parecchio era The Big Short di Adam McKay. E infatti l’ho visto quasi subito, convinta che fosse una pellicola degna di nota, e così è. Questo lungometraggio è interessante dal punto di vista tematico, ma anche da quello registico. Io lo definirei una sorta di docu-movie, dove l’impronta documentaristica è molto accentuata e il taglio dinamico e concreto dell’opera permette una sorta di trasferimento della mente dello spettatore all’interno dei fatti narrati. Fatti che sono sempre attuali e che ci riguardano in prima persona perché questo particolare film punta i riflettori sulle cause della crisi economica che ha coinvolto il mondo negli ultimi dieci anni.
La linea narrativa segue tre distinti gruppi di personaggi che non incrociano mai le loro strade, ma i cui scopi si intrecciano andando tutti nella medesima direzione. Non entrerò nel dettaglio della trama, sinceramente perché di termini economici e di banche e azioni ne so veramente poco, ma a grandi linee si parla del crollo del mercato immobiliare americano, di mutui sub prime, di banche corrotte e poco attente, del sistema bancario americano completamente fraudolento. Truffe immobiliari alla fine, di questo tratta la gran parte del film: banche che giocano con i sogni e le case delle persone, tutti convinti che il mercato immobiliare è solidissimo e non crollerà mai. D’altra parte c’è sempre qualcuno che si accorge se una ruota è bucata e anche questo caso non fa eccezione: alcune persone si accorgono che c’è una “bolla” nel sistema e scommettono contro le banche, rischiando il tutto per tutto. La realtà si conosce già: il tempo gli darà ragione e il crollo del sistema avrà conseguenze catastrofiche.
Ebbene, questo film mi è piaciuto. Ho apprezzato lo stile registico movimentato, con una macchina da presa che si muove in modo frenetico ma mai superficiale, la sceneggiatura che coinvolge direttamente lo spettatore grazie al personaggio interpretato da Ryan Gosling e che presenta una scrittura schietta, anche se zeppa di termini difficili da comprendere se non ci si intende di economia. 
Ho amato le interpretazioni degli attori, in particolare del rabbioso e onesto Steve Carrell, bravo come non mai e perfetto nel suo ruolo, e del silenzioso e coscienzioso Brad Pitt, quasi irriconoscibile con barba, capelloni e occhialetti da intellettuale; molto bravo anche Christian Bale, interprete eccelso di un personaggio fuori dagli schemi, e il già citato Ryan Gosling, sopra le righe quanto basta a divertire e a intrattenere, ma anche il resto del cast ha fatto un lavoro eccellente, comprese Marisa Tomei e Melissa Leo.
Il bello di questo film è che dice le cose come stanno, che non usa filtri per raccontare eventi scomodi e che inquadra in modo perfetto un evento drammatico che ancora non lascia in pace il mondo. Mi piace vedere il dietro le quinte degli eventi e questa pellicola me l’ha permesso dalla prima all’ultima scena. La fine della storia già si conosce, eppure l’attenzione dello spettatore è sempre al massimo. Bei dialoghi, scene a volte lievemente confusionarie nel montaggio perché presenta sequenze veloci (ma penso sia una caratteristica voluta) ma sempre interessanti, personaggi sfaccettati, ottime prove d’attore, ritmo incalzante soprattutto nella seconda parte, regia ben organizzata. Mi è piaciuto e molto. Sono rimasta completamente soddisfatta della visione e, anche se all’inizio a volte ho perso il filo a causa di tutti i termini specifici utilizzati, in seguito sono riuscita a comprendere abbastanza bene le dinamiche narrate.
Tratto dal libro The Big Short di Michael Lewis (qui in Italia conosciuto come Il grande scoperto), il film, prodotto dalla Plan B di Brad Pitt, è sicuramente da non lasciarsi sfuggire, soprattutto se si amano le storie con una base vera, storie che parlano della nostra epoca senza omissioni, storie che permettono allo spettatore di comprendere meglio la realtà in cui vive. Io l’ho trovato sincero e veritiero e giunta alla fine mi ha lasciato parecchia rabbia perché mostra come il menefreghismo, la stupidità, l’avidità, lo sperpero e la disattenzione hanno influito sulle cause della brutta crisi che ha investito il mondo nel 2007 e come tutto ciò poteva essere evitato prendendo più precauzioni e prestando attenzione ai particolari. Perché il marcio è sempre stato lì, ben visibile, sotto gli occhi di tutti, coperto da uno strato leggero d’oro, e in pochi hanno avuto l’accortezza di guardare oltre quella superficie dorata. E nessuno ha fermato la vertiginosa discesa dell’economia mondiale, una crisi in fin dei conti evitabile, ma quel fasullo benessere perpetuo ha ingannato tutti.
Un film da vedere? Certo, senza dubbio. Lo consiglio senza esitazioni. A tutti, in particolare a chi vuole passare due ore tra i corridoi affollati e ingannevoli di Wall Street. Un film per sapere i perché, un film che scava dietro le menzogne. Guardatelo e avrete l’impressione di aver aggiunto un tassello importante al puzzle



3 commenti:

  1. Sono completamente d'accordo con la tua recensione: questo film è pazzesco. È stata una delle poche volte, soprattutto ultimamente, che sono riuscita ad uscire dal cinema con così tanto entusiasmo.

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    1. Ciao Jennifer :-)
      Sono contenta che la pensiamo allo stesso modo. Condivido il tuo entusiasmo! È sicuramente un film da vedere!

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